Emendamenti alla legge regionale, puntuale come ogni anno arriva l’intervento dei consiglieri regionali a rispondere alle istanze del mondo della caccia con interventi dedicati alla legge base per l’attività in Lombardia. Naturalmente per il momento si tratta di emendamenti approvati dalla commissione VIII che dovranno essere poi votati in consiglio regionale, ma fanno discutere anche tra le associazioni venatorie.
Un emendamento prevede di consentire il prelievo del cinghiale anche con il terreno coperto di neve al di fuori della zona Alpi: l’obiettivo è quello di contenere la densità di questo animale per scongiurare l’arrivo della peste suina africana. Un altro emendamento prevede il poter affidare ad associazioni venatorie, comitati di gestione degli ATC e dei CAC, le oasi di protezione. Un altro emendamento prevede che durante i controlli degli ufficiali di polizia giudiziaria ad un capanno, i richiami vivi possano essere manipolati solamente da veterinari assunti dall’Ats di riferimento sul territorio e non da da altre persone.
Ci saranno due emendamenti che faranno discutere: il primo vuole consentire l’utilizzo come richiamo di un esemplare ferito ovviamente riabilitato e sul quale viene apposto il l’anello fornito dalla Regione e l’altro che vuole togliere il parere vincolante dei comitati gestione dei Comprensori Alpini sulle domande per l’istituzione di nuovi appostamenti fissi in zona A, quella definita di maggior tutela.
Perplessità ci sono per quest’ultimo da parte di Federcaccia Lombardia che attraverso le parole del Presidente Marco Bruni ricorda come una simile scelta possa esautorare chi ha il compito della gestione faunistica venatoria nella zona Alpi: “Crediamo che il lavoro dei comitati di gestione vada rispettato e vada rispettato perché è solamente con il dialogo, con un dialogo serio che si possono raggiungere dei punti di incontro ed è per questo che siamo contrari ad un simile emendamento”.
Un emendamento consentirebbe a un neo cacciatore accompagnato per la sua prima stagione da un cacciatore con almeno 3 anni di licenza in un Atc dove non è residente di mantenere la permanenza associativa in questo in questo Atc, mentre oggi invece dopo il primo anno deve rifare la domanda. “Secondo noi però dovrebbe essere fatta un una norma che consenta ai figli di andare a caccia dove vanno a caccia i padri: c’è uno storico di di tantissime persone che oggi hanno hanno questo questo diniego per un ambito di non residenza ed è assurdo che questo avvenga da parte del nostro mondo, è una questione etica e di cultura”.
Leave a Reply