La ricerca deve continuare a crescere: l’appello di Federcaccia Lombardia

Una domanda che spesso e soprattutto nelle ultime settimane è presente nella mente dei cacciatori dopo l’ennesimo ricorso al Tar perso senza che si sia tenuto conto delle ricerche scientifiche presentate dalle associazioni venatorie. Per esempio, quella di Federcaccia Lombardia dedicata alla cesena, un esempio di come la pubblicazione su riviste internazionali sia l’attestazione di un progetto ben studiato.

Al seguente link trovate la pubblicazione dei risultati della ricerca sulla rivista internazionale “Journal of Ornithology

http://federcaccialombardia.it/2023/12/19/progetto-cesena-i-risultati-pubblicati-sulla-rivista-internazionale-journal-of-ornithology/

“La ricerca è imprescindibile –spiega il Presidente di Federcaccia Lombardia Lorenzo Bertacchi-: altri TAR hanno già riconosciuto la validità dei dati, smentendo l’ISPRA, che invece da anni non fa più ricerca puntuale sulla fauna cacciabile e, se la fa, ricorre a metodi desueti e non più considerati dalla comunità scientifica internazionale perché superati da radar e trasmettitori GPS. Sono però i Ministeri competenti a dover dare direttive all’ISPRA anche con riferimento all’utilizzazione dei dati disponibili: e gli unici dati scientifici recenti sulle specie cacciabili sono quelli degli studi avviati da Federcaccia tramite le Università. La ricerca deve continuare e crescere: già oggi è l’unica via per adottare calendari sostenibili al TAR, e per pretendere che i Ministeri sostengano la necessità di utilizzare i dati più aggiornati, tali dati devo esistere. Purtroppo solo Federcaccia investe (da anni) ingenti risorse a tal fine, ed è fondamentale il metodo: bisogna coinvolgere il mondo accademico, perché le ricerche e i risultati devono essere autorevoli”.

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