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Fenologia della migrazione prenuziale della cesena
(a cura di Antonella Labate Ufficio Faunistico Federcaccia Lombardia)
Stabilire quando inizia la migrazione primaverile di una specie è di importanza fondamentale dal punto di vista della gestione faunistico-venatoria: ai sensi della Direttiva Uccelli (2009/147/CE) l’inizio della migrazione pre-nuziale contribuisce a definire il periodo entro il quale l’attività venatoria può essere condotta senza pregiudicare in maniera significativa il potenziale riproduttivo di una specie. La cesena è una specie di notevole interesse venatorio in Lombardia e Federcaccia Lombardia ha finanziato uno studio inedito, dando incarico al Prof. Diego Rubolini del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano, di approfondire la fenologia della migrazione prenuziale della cesena, testando per primi una tecnologia all’avanguardia su questa specie: la radiotelemetria satellitare.
Questo progetto ha molteplici obiettivi: descrivere in maniera accurata come la migrazione primaverile della cesena vari tra gli individui e negli anni e quanto questa variazione sia legata alle condizioni ambientali e climatiche contingenti nelle aree occupate dagli individui durante il periodo tardo-invernale e inizio primaverile e di conoscere le aree di svernamento e riproduzione delle cesene in transito e svernanti in Lombardia.
Dopo aver individuato gli impianti in cui realizzare le catture sono stati testati l’equipaggiamento e il funzionamento dei radiotrasmettitori su animali in cattività, così da essere sicuri che l’equipaggiamento fosse ben tollerato dagli animali e non impattasse negativamente sulle capacità di volo.
Per questa ricerca sono stati considerati individui adulti, di peso maggiore di 100g, considerati più esperti, con maggiori possibilità di sopravvivere alla migrazione, e di sesso maschile, così da evitare che il dispositivo applicato impattasse sul successo riproduttivo. Contestualmente alla cattura dell’animale sono state effettuate delle misurazioni biometriche per verificarne lo stato di salute e, se giudicati idonei (peso > 100g), veniva apposto il radiotrasmettitore. Lo studio ha previsto l’utilizzo di dispositivi miniaturizzati di tracciamento individuale che hanno permesso di definire la posizione degli animali mediante tecnologia GPS. I dati immagazzinati nei dispositivi sono stati trasmessi in remoto all’utente mediante il sistema satellitare ARGOS. I dispositivi sono stati settati per ricevere dati dal momento dell’equipaggiamento (dicembre/gennaio) all’arrivo ai quartieri riproduttivi, con il maggior numero di trasmissioni nel periodo di inizio della migrazione.
Il modello di radiotrasmettitore utilizzato è il “PinPoint-75 ARGOS” di Biotrack, il cui peso varia tra i 3.5-3.7 g, a cui va aggiunto circa 0.5 g di imbragatura “leg-loop”. Il peso di questi dispositivi rientra nel range etico stabilito dalla direttiva europea secondo cui il limite massimo accettabile per applicare dispositivi agli animali deve essere inferiore al 5% del loro peso corporeo.
Per il secondo anno di progetto i radiotrasmettitori sono stati modificati per aumentarne l’efficienza.
L’area di progetto interessa diverse province della regione Lombardia; per la prima stagione di cattura sono stati attivati, con l’autorizzazione di Regione Lombardia sei impianti, tra roccoli e stazioni di inanellamento, nei quali sono stati marcati 22 individui; per la seconda sono stati attivati 9 impianti di cattura, nei quali sono state marcate 25 cesene. Essendo specie cacciabile, 7 soggetti con il radiotrasmettitore sono stati abbattuti, ma grazie ad un’importante opera di sensibilizzazione e divulgazione del progetto di ricerca, ma soprattutto grazie all’impegno di numerosi cacciatori, tutti i dispositivi sono stati riconsegnati.
Dalle trasmissioni ottenute è emerso che la maggior parte delle cesene ha effettuato movimenti molto limitati, di circa 2 o 3 km intorno alla zona di cattura, durante lo svernamento. L’areale d’interesse delle cesene studiate è di 3.800.000 kmq, tutti i soggetti equipaggiati hanno intrapreso la migrazione di ritorno ai quartieri riproduttivi a partire dalla seconda decade di febbraio; in particolare le date di partenza, considerando l’ultima localizzazione avvenuta in territorio italiano sono comprese tra il 10.02 e il 28.03.
La stagione venatoria appena terminata è anche stata l’ultima stagione di catture e marcature per questo progetto di ricerca. I tecnici incaricati hanno eseguito, a partire da febbraio 2019, dei test “sul campo” per verificare il funzionamento dei dispositivi con cui equipaggiare le cesene e per controllarne la resistenza alle intemperie. Di 25 dispositivi acquistati, solo 1 non ha superato questi test ed è stato rimandato alla casa produttrice così da comprenderne le motivazioni.
Per questa stagione sono stati selezionati tre impianti in cui catturare le cesene: due roccoli e una stazione ornitologica: Roccolo Garzeno (CO), Roccolo S.Carlo (BG) e la stazione Ornitologica Capannelle (BG). Le sessioni di cattura hanno avuto inizio il 14 novembre del 2019 e si sono concluse il 15 dicembre dello stesso anno. In questo modo sono state catturate sia cesene che stavano ultimando la migrazione autunnale, ma anche che erano già arrivate nei luoghi di svernamento. Nel primo caso le cesene hanno compiuto uno spostamento ulteriore dal luogo di cattura al luogo dove hanno svernato (Fig 3), mentre nel secondo caso hanno compiuto spostamenti molto limitati intorno alla zona di cattura (Fig 4). Anche quest’anno sono stati abbattuti alcuni individui oggetto di studio, ma dopo aver ripetuto la campagna di sensibilizzazione del 2018 i dispositivi sono stati riconsegnati presso le sedi provinciali di Federcaccia e, in 3 casi su 7 è stato possibile applicarli su altre cesene. Attualmente lo staff tecnico ha ricevuto trasmissioni da 18 dispositivi su 24. I dati ricevuti il 17 febbraio testimoniano che le cesene equipaggiate si trovano nei luoghi che hanno scelto per svernare. Questa ricerca inedita dimostra come l’esperienza dei cacciatori oggi debba essere avvalorata da dati scientifici, dati che permettono ad una Dirigenza sempre più attenta e preparata, di confrontarsi con le Istituzioni con argomentazioni forti, basate su numeri, per tutelare la caccia e i cacciatori. Nello specifico i risultati parziali di questo studio sono serviti a Regione Lombardia per difendere nel proprio calendario, il termine del prelievo della cesena al 31 gennaio.