Federcaccia Bergamo in assemblea tra sfide legali e futuro della caccia

Un’assemblea partecipata e ricca di spunti quella di Federcaccia Bergamo, sezione provinciale guidata da Michele Bornaghi, che ha tracciato un bilancio delle attività recenti e delineato le sfide future. A Ponteranica erano presenti i consiglieri del direttivo, oltre che il Presidente regionale di Federcaccia Marco Bruni e dove ha preso parola anche l’avvocato Lorenzo Bertacchi in rappresentanza dell’ufficio legale della stessa associazione. Al centro del dibattito, temi cruciali come le recenti sentenze che hanno rivoluzionato il panorama venatorio, la gestione degli enti faunistici provinciali e l’impegno per la salvaguardia del patrimonio venatorio.

Il Presidente Bornaghi ha aperto i lavori partendo da una sentenza del TAR del 1° ottobre 2024 relativa al calendario venatorio e nella quale si dice che “l’attività venatoria è coeva alla storia umana e rappresenta parimenti una parte della tradizione sociale e culturale italiana”. Ha sottolineato come il principio espresso in quella sentenza, e la successiva del Consiglio di Stato, abbiano “fatto giurisprudenza non solo a livello lombardo ma anche nazionale”, ridefinendo la portata dei pareri ISPRA e la valenza dei calendari regionali. Un successo, ha rimarcato Bornaghi, frutto del costante impegno di Federcaccia su due fronti: quello giuridico e quello della ricerca scientifica. “La capacità dell’associazione di incidere su queste dinamiche, deriva dalla sua solida struttura: un numero elevato di associati, un patrimonio ben gestito a ogni livello, la competenza dei dirigenti e l’importante investimento nella ricerca scientifica e negli aspetti legali. Federcaccia è presente e attiva in ogni dinamica di natura nazionale, regionale e provinciale”. Sul fronte nazionale e regionale, è stato fatto un breve accenno alle possibili soluzioni relative al tema dei valichi, lasciando poi spazio al Presidente regionale Marco Bruni, che si è concentrato maggiormente su questo aspetto. Ampio spazio è stato dedicato alle questioni provinciali, in particolare al rinnovo degli enti di gestione. Bornaghi ha ringraziato i rappresentanti di Federcaccia per il lavoro svolto nel CA Prealpi Bergamasche fino al commissariamento, un periodo che ha comportato “un vuoto importante dal punto di vista gestionale”.

Il Presidente ha espresso piena soddisfazione per la rigenerazione del nuovo comitato di gestione del CA Prealpi, frutto di una “grande e piena sintonia tra Federcaccia e le altre due associazioni venatorie, ANUU e Enalcaccia, con l’obiettivo comune di individuare persone idonee e proiettate verso una buona gestione dell’ente”. Riguardo al rinnovo del Val Brembana, Bornaghi ha accennato a una “rinnovata attenzione verso l’ente e il comprensorio alpino Val Brembana” su richiesta dei cacciatori locali. In questo contesto, è stato coinvolto anche l’avvocato Italo Fantom, già commissario del medesimo ente e figura di spicco dell’associazione a livello provinciale e nazionale, che Bornaghi ha ringraziato per la sua disponibilità e il rinnovato impegno. Il Presidente ha ribadito che la gestione degli enti di gestione dei comprensori alpini e degli ATC è “uno degli oneri principali dal punto di vista sindacale, poiché dalla loro buona gestione dipende l’andamento positivo dell’attività venatoria”. Altro tema affrontato è stato quello del controllo faunistico, soprattutto in pianura per piccioni e corvidi, attività ferma dal 2017. Bornaghi ha annunciato che, dopo un anno di iter, si stanno ultimando le procedure a livello di Utr Bergamo e polizia provinciale per riprendere a breve queste importanti attività. Il Presidente ha poi brevemente accennato ai servizi offerti da Federcaccia, all’assistenza e alla formazione dei propri associati. In chiusura, Bornaghi ha espresso grande onore per l’assegnazione a Federcaccia Bergamo dell’Assemblea UNCZA del 2026, che si terrà a Clusone nel mese di giugno. L’intervento si è concluso con un forte appello ai presenti e a ogni cacciatore: “E’ necessario coltivare ed educare i giovani alla caccia -ha concluso Bornaghi-, un patrimonio che va oltre noi dirigenti venatori, oltre noi cacciatori, ma è un patrimonio culturale da conservare e tramandare alle prossime generazioni”. L’assemblea ha registrato una copiosa presenza di presidenti di sezione e si è conclusa, come da consuetudine, con un pranzo conviviale.