L’evento promosso da Fondazione UNA e Università degli Studi di Brescia nasce come occasione di confronto tra il mondo accademico, politico e imprenditoriale per la necessità di salvaguardare la biodiversità e ripristinare gli ecosistemi in degrado.
Brescia, 28 settembre 2023 – Nel corso della mattinata di oggi, giovedì 28 settembre 2023, Fondazione UNA e Università degli Studi di Brescia sono state protagoniste dell’evento dedicato alle nuove opportunità di ricerca, progettualità e azioni aperte dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul Ripristino della Natura. Il dibattito si è svolto nell’ambito delle iniziative di Fabbrica del Futuro – Parco dell’Acqua, Largo Torrelunga 7, Brescia –, padiglione nato per esprimere la sintesi delle varie best practices delle aziende che si sono aggiudicate il “Concorso di Idee”, il progetto promosso da Confindustria Brescia tra le sue imprese associate.
La proposta di regolamento del Parlamento Europeo apre quindi la strada al ripristino e al mantenimento di un’ampia gamma di ecosistemi presenti all’interno dell’Unione Europea entro il 2050, con risultati misurabili entro il 2030 e il 2040: oltre a contribuire in modo attivo al problema della perdita della biodiversità e a riportare la natura in un buono stato di salute, la proposta permette all’UE di dar prova di leadership a livello mondiale nella protezione della natura. Ciò incontra pienamente gli obiettivi di Fondazione UNA, promotrice insieme all’Università degli Studi di Brescia dell’incontro, che si impegna a creare una nuova filiera ambientale, così come progetti concreti per la tutela della biodiversità e conservazione degli equilibri naturali.
L’evento è stato articolato come momento di dibattito e confronto tra il mondo accademico, quello politico e imprenditoriale, con l’alternarsi di diversi esponenti di ogni ambito. Nel corso della tavola rotonda si sono susseguiti gli interventi dei professori Gianni Gilioli, Responsabile di Agrofood Research Hub per l’Università degli Studi di Brescia, e Roberta Pedrazzani, Docente di Chimica ambientale ed Ecologia applicata, Responsabile del Laboratorio di Analisi Industriali e Ambientali per l’Università degli Studi di Brescia, il Dott. Fabio Astori, Vice Presidente Confindustria Brescia, Transizione Ecologica e Sicurezza, Dott.ssa Antonella Labate, membro del Comitato Scientifico di Fondazione UNA, e Dott.ssa Marina Berlinghieri, Responsabile Relazioni istituzionali – Fondazione UNA. A conclusione, l’intervento della Dott.ssa Michèle Pezzagno, Direttrice del Centro di Ricerca e Documentazione di Ateneo per l’Agenda dello Sviluppo Sostenibile 2030 (CRA2030), Università degli Studi di Brescia.
“Fondazione UNA è nata per essere un luogo d’incontro, di discussione e, soprattutto, di scambio di progettualità” introduce Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione UNA. “Con questo spirito, insieme all’Università degli Studi di Brescia abbiamo scelto di promuovere un momento di condivisione e confronto, per esplorare le opportunità date dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul Ripristino della Natura sulla gestione della biodiversità”.
“Per noi di Fondazione UNA, il Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul Ripristino della Natura è il completamento di un percorso avviato da tempo” dichiara Antonella Labate, membro del Comitato Scientifico di Fondazione UNA nel corso della tavola rotonda. “L’uomo non può essere percepito come esterno all’ecosistema, ne è parte integrante, e noi siamo ottimisti rispetto al ruolo che l’uomo può giocare nelle azioni di ripristino della biodiversità. Questo regolamento ci dà una ulteriore opportunità per responsabilizzarci nel nostro rapporto con la natura e come esseri umani”.
“Dobbiamo concentrarci a capire come funziona la biodiversità, per garantire il futuro dell’uomo e della natura stessa. Ed è difficile capire cos’è la Natura. L’UE ha delle grosse intuizioni, ma c’è ancora molto da fare nel costruire un percorso scientificamente fondato. La biodiversità è il motore della transizione ecologica, ma dobbiamo capire prima cos’è e come funziona per poter intervenire” aggiunge Gianni Gilioli, Responsabile di Agrofood Research Hub per l’Università degli Studi di Brescia.
“Misurare la biodiversità attuale è uno degli obiettivi” interviene Roberta Pedrazzani, Docente di Chimica ambientale ed Ecologia applicata, Responsabile del Laboratorio di Analisi Industriali e Ambientali per l’Università degli Studi di Brescia. “Parlare di biodiversità vuol dire farlo a diversi livelli, noi operiamo attraverso la tossicologia quantificando una serie di elementi della natura: il bioaccumulo, le dosi di inquinanti potenzialmente dannosi, tutti elementi che vanno monitorati in concomitanza o prima, ad esempio, della reintroduzione delle specie in natura”.
“Come realtà di Confindustria dobbiamo essere capaci di sostenere la trasformazione ecologica in tutti i suoi aspetti” dichiara Fabio Astori, Vice Presidente Confindustria Brescia, Transizione Ecologica e Sicurezza. “Noi imprenditori bresciani siamo avvantaggiati perché siamo già molto attenti alla Natura, ma dobbiamo impegnarci affinché questo impegno diventi un vero e proprio movimento culturale, e creare strumenti e soluzioni per il mondo accademico e scientifico”.
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