Grande partecipazione per il corso di bioregolatore, al quale sono stati protagonisti circa 450 cacciatori nelle diverse date. A livello nazionale è stata sancita la formazione di un albo di bioregolatori, persone formate che devono intervenire in caso di evidenza e riscontro di animali selvatici positivi alla Psa.
“La partecipazione è andata secondo le aspettative -spiega il Presidente provinciale d Federcaccia Michele Bornaghi-. Le modalità con cui sono state organizzate le serate si sono rivelate corrette. La nostra associazione anche in questo caso si è dimostrata accanto alle istituzioni ai fini della prevenzione per evitare la diffusione della peste suina africana. Ancora una volta ha vinto il ruolo del cacciatore a tutela della natura, del pubblico interesse e in questo caso della salvaguardia del comparto zootecnico suinicolo. Un grazie particolare al veterinario di Ats Bergamo Luca Pellicioli, relatore nel corso delle serate”. Il corso è stato incentrato sulla formazione per la biosicurezza e la gestione della pesta suina africana, a cura del dipartimento veterinario di Ats Bergamo, in collaborazione con Regione Lombardia- struttura agricoltura, foreste, caccia e pesca, la Polizia provinciale e l’organizzazione a cura di Federcaccia Bergamo. “Grazie a tutti quanti hanno collaborato con noi -spiega Antonio Sorice, direttore dipartimento veterinario di Ats Bergamo-. C’è stato molto interesse dei cacciatori: non è solo una qualifica quella di bioregolatore, ma rappresenta un’assunzione di responsabilità. Sono stati spiegati gli aspetti tecnici con precisione e l’importanza del contributo del bioregolatore in caso di interventi coordinati sul territorio”.
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