In data 6 luglio 2022, presso la Sala Civica Castellani, ha avuto luogo il Convegno “Le migrazioni dell’avifauna in Lombardia – Attività e valore delle Stazioni Ornitologiche”.
Il convegno nasce dall’esigenza di fissare un momento di incontro tra enti di ricerca, istituzioni territoriali e inanellatori; stimolare la condivisione delle esperienze e dei saperi tra gli osservatori ornitologici e i gruppi di inanellatori che in essi operano, portando come esempio in particolare le attività svolte presso l’Osservatorio Ornitologico Regionale “Antonio Duse” di Passo di Spino CLICCA QUI che, grazie al sostegno istituzionale, si è sempre caratterizzato per standard qualitativi molto elevati ed infine esplorare la possibilità di ipotizzare linee comuni di lavoro, finalizzate ad aumentare la qualità degli output conoscitivi prodotti dall’attività di inanellamento a scopo scientifico sul territorio.
L’inanellamento degli uccelli migratori coinvolge ogni anno numerosi professionisti e appassionati, che hanno ricevuto una lunga formazione per poter conseguire le competenze necessarie allo svolgimento della propria attività. Tale attività conduce alla raccolta di numerosi dati che rivestono potenzialmente un notevole interesse come strumenti di indirizzo delle politiche di conservazione della natura, con particolare riferimento alle specie migratrici. Le ricadute dell’attività di inanellamento a scopo scientifico sono molto rilevanti anche in ragione del fatto che il monitoraggio delle specie migratrici è un compito cui le istituzioni sono deputate sulla base di convenzioni internazionali, direttive comunitarie, leggi nazionali e regionali.
Il convegno, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti che hanno condiviso con la variegata platea, le loro esperienze di studio e le loro realtà. Dopo i consueti saluti istituzionali delle autorità locali e dei funzionari regionali, ha aperto il convegno il Dott. Paolo Nastasio, di ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) che ha raccontato la storia della nascita dell’Osservatorio regionale Duse. Tra le varie sfumature della narrazione, ciò che ci ha colpito maggiormente è stata la narrazione dell’intreccio delle vite di 3 personaggi: Duse, il tassidermista Andreatta, Boscaini e lo zoologo naturalista Alessandro Ghigi. Questi scelse Salò come sede per l’Osservatorio Ornitologico italiano e nel 1933 fondò il Laboratorio di zoologia applicata alla caccia, quindi denominato Istituto nazionale per la Fauna Selvatica, oggi confluito in ISPRA.
Questa narrazione ci fa riflettere sull’importanza della gestione venatoria e su come la considerazione del mondo venatorio e del suo apporto siano cambiate nel tempo…
Il secondo relatore è stato Lorenzo Serra dell’area “avifauna migratrice” di ISPRA, e a seguire con le presentazioni di 3 altri esperti ornitologi: Calvi e Vitulano dello studio Pteryx, che collabora con ERSAF, e Pedrini del MUSE. Serra ha esposto una relazione in cui ha spiegato la tecnica di monitoraggio dell’inanellamento e ne ha spiegato i vantaggi e i limiti di applicazione, nonché l’implementazione dei protocolli e del loro livello di accuratezza.
Calvi e Vitulano, operanti a Passo Spino, hanno messo a confronto 2 metodi di conteggio delle specie ornitiche, l’inanellamento e il conteggio visivo. Due esposizioni tecniche, in cui hanno riportato i metodi di indagine utilizzati, illustrando i risultati dei monitoraggi e anche vantaggi e limiti delle due tecniche. Pedrini ha esposto i dati del Progetto Alpi, nato per favorire la creazione di una rete di stazioni in grado di operare in maniera standardizzata al monitoraggio permanente della migrazione postriproduttiva, e avviare a tal fine uno scambio proficuo di informazioni utili a standardizzare l’attività contemporanea di campo.
La sessione pomeridiana ha coinvolto i referenti delle altre stazioni ornitologiche regionali: La Passata, il Passo della Berga, Costa Perla e Ponchetta. Tutti hanno presentato i risultati delle loro attività, che pur avendo obiettivi comuni, hanno applicazioni e risvolti differenti; ad esempio il Passo della Berga è la stazione pilota del Progetto Alpi, Costaperla è realizzata in un ex roccolo e in essa vengono condotti studi sulla biologia e sulla fisiologia delle specie catturate e inanellate.
A conclusione delle relazioni tecniche ha preso la parola Guido Pinoli, funzionario di Regione Lombardia, che ha fatto sintesi della giornata e ha aperto il dibattito tra i relatori e i portatori di interesse presenti nel pubblico. In questa parte finali si è parlato degli obiettivi di inanellamento in Intalia e del progetto Alpi, cosa pensa Ispra dei conteggi visivi, come si può potenziare il progetto MonitRing e quali sono le future frontiere dell’allenamento.
Le relazioni illustrate hanno mostrato che l’inanellamento, utilizzato dal 1929, fornisce un’immensa mole di dati, ma prevede un altissimo sforzo di lavoro, a fronte di una scarsa resa di ricattura. È molto utile però per studiare la biologia delle specie studiate.
Il conteggio visivo, -un progetto in tal senso lo sta portando avanti da alcuni anni Federcaccia Vicenza – permette di campionare un numero molto più alto di animali, fornendo una stima più attinente alla consistenza reale delle specie censite, ma non permette di contare i migratori notturni o le specie che volano a quote elevate.
In conclusione sarà necessario che le istituzioni chiariscano gli obiettivi che i tecnici devono raggiungere e che vengano coinvolti tutti i soggetti già abilitati a partecipare alle operazioni di monitoraggio e che ne vengano formati di nuovi, anche all’interno del mondo venatorio. La prospettiva futura è quella di indirizzare le risorse disponibili verso un sistema sinergico di monitoraggio ad ampia scala, che comprende l’utilizzo di diversi sistemi di conteggio.
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